Così mi ha detto oggi Vittoria, 18enne, neo-maturata.
Abbiamo lavorato assieme 2 anni. Era arrivata a febbraio, arrabbiata e delusa. Il rapporto con i genitori era molto difficile, si sentiva criticata e non “vista”; i genitori facevano molta fatica a comprendere i suoi punti di vista: il loro modo “sicuro” di analizzare le cose contemplava un giusto e uno sbagliato. La relazione sentimentale che aveva le sembrava incompleta, era una base sicura necessaria per affrontare la vita ma non si sentiva innamorata. Nelle relazioni amicali non si sentiva adeguata. La scuola era ciò che le riusciva meglio.
In questi 2 anni abbiamo lavorato sulla sua percezione di inadeguatezza, su cosa l’avesse determinata e sulla opportunità di modificare gli schemi con cui analizzava sè stessa, gli altri e il mondo, per approdare alla Vittoria che desiderava essere. Contemporaneamente è stato fatto un lavoro con i genitori per aiutarli a incrementare le scale di grigi nel modo di vedere il mondo e mostrarle in un modo diverso il loro affetto.
Ed eccola oggi, felice. E felice anche io nel vederla così, e di lasciarla andare in questa estate, fiduciosa, in un mondo più accogliente e a lei più congeniale.
Grazie Vittoria ❤️
Sia che vi stiate godendo gli ultimi giorni delle vacanze, sia che stiate per tornare, sia che come me siate già al lavoro, ad un certo punto succede: …