Bowlby (1969/1982, 1973, 1980) ha proposto un modello di sviluppo le cui applicazioni per la psicopatologia sono chiaramente articolate. Secondo questo modello, lo sviluppo dell’attaccamento alla figura di accudimento è un compito evolutivo chiave che influenza non soltanto le rappresentazioni che il bambino ha di sé e degli altri, ma anche le strategie di elaborazione dei pensieri e dei sentimenti. Gli eventi collegati all’attaccamento, come la perdita o l’abuso, conducono a modificazioni in queste rappresentazioni interne ed influenzano le strategie infantili di elaborazione dei pensieri e dei sentimenti. Bowlby (1973, 1980) ha suggerito che quando i bambini sviluppano rappresentazioni negative di sé e degli altri, o quando adottano strategie per elaborare pensieri e sentimenti che compromettono delle valutazioni realistiche, diventano più vulnerabili ad un percorso psicopatologico. Si può quindi riflettere sul modo in cui la qualità della relazione del bambino con la sua primaria figura di attaccamento, le successive esperienze relative all’attaccamento e gli stati della mente attuali rispetto all’attaccamento (Main e Goldwin, 2002) possano essere collegati al rischio di psicopatologia nell’età adulta o alla resistenza psicologica nell’età adulta (Dozier et al, 2002).
Le difficoltà nelle relazioni e il dolore causato da esse, rappresentano il maggior problema per gli adulti che richiedono un’assistenza psicologica (Horowitz, 1979). Nei paesi occidentali, la maggior parte degli adulti percepisce le proprie relazioni con i partner come la fonte primaria di supporto ed affetto (Levinger e Houston, 1990). Dopo la morte, la sofferenza esperita nelle relazioni e nei matrimoni, è stata valutata come il dolore più comune fra la popolazione adulta (Bloom et al., 1978). La sofferenza esperita nelle relazioni è associata con un maggior rischio di sviluppare disturbi psichiatrici, inclusa la depressione, in modo particolare nelle donne (Bebbington , 1987; Coyne et al., 1987), l’abuso di alcol, in particolare negli uomini (O’Farrell, 1989) e disturbi d’ansia (Craske e Zoellner, 1995). Stili di attaccamento insicuri nelle relazioni di coppia sono stati associati alla solitudine (Hazan e Shaver, 1987); all’ansia, alla depressione e a sintomi fisici (Carnelli et al., 1994); a sentimenti negativi (Simpson, 1990); al nevroticismo (Shaver e Brennan, 1992); ad una bassa autostima (Brennan e Morris, 1997; Collins e Read, 1990); ed a strategie maladattive per difendersi dagli affetti negativi (Brennan e Shaver, 1995; Mikulincer et al., 1993).